venerdì 4 marzo 2011

THE FIGHTER di David O. Russell

Come nella musica con sette note si possono creare un’infinità di melodie, così in qualsiasi forma artistica, un tema, anche se abusato, può generare un capolavoro.

L’abilità di David O. Russell di reinventare un argomento ponendolo in una prospettiva, sia documentaristica ( la naturalezza dell’interpretazione), che cinematograficamente completa (musica, montaggio, fotografia, ritmo e cura dei particolari) ci restituisce un’opera di grande valore ed indimenticabile. Difficile immaginare che si possa ancora dare vitalità e catalizzare l’attenzione sul tema della boxe, ma la fantasia, l’umanità, la psicologia e la forma (tra un Danny Boyle e un Ken Loach ) usati in quest’opera portano a momenti di poesia che meriterebbero di passare alla storia nell’universo cinematografico. Collegando metaforicamente questo regista all’argomento del pugilato, posso dire di non vedere nel riconoscimento della sua capacità un “incontro truccato” come nel caso, a mio avviso, del regista de “Il discorso del re” e considero da Oscar tutti e due i protagonisti.

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